PETIZIONE PER MISURE URGENTI SULLA TARES

Chiediamo a quanti condividono le nostre proposte di modifica al comma 35, di nessun impatto sulla copertura finanziaria, di partecipare alla petizione proposta dal Gruppo Tares affinchè il governo si impegni con misure urgenti ad eliminare gli effetti dirompenti provocati dagli ultimi emendamenti approvati in aula.

Gli emendamenti proposti, non si sa da chi e con quali obiettivi, e la relativa approvazione non vanno certo nella direzione di aiutare nè  i cittadini contribuenti nè  le Aziende e i Comuni che devono applicare e gestire questo nuovo tributo.

Vi preghiamo quindi di scrivere nella sezione commenti “Approvo” nel caso foste daccordo con i contenuti di seguito proposti (in grasseto le parti in aggiunta, in barrato quelle da eliminare).

Le nostre proposte naturalmente non si esauriscono qui e ci teniamo a informarmi che il gruppo Tares lavorerà per far riscrivere l’impianto stesso della legge e del relativo regolamento con l’obiettivo di fornire ai soggetti gestori norme pienamente applicabili e sostenibili.

Un sentito ringraziamento

I coordinatori del Gruppo Tares

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PROPOSTE DI MODIFICA AL COMMA 35

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(2° capoverso)   Il versamento del tributo, della tariffa di cui al comma 29 nonché  e della maggiorazione di cui al comma 13 può essere e’ effettuato, in deroga all’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, secondo le disposizioni di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, nonché, tramite apposito bollettino di conto corrente postale al quale si applicano le disposizioni di cui al citato articolo 17, in quanto compatibili.

(5°capoverso) Il versamento del tributo, della tariffa di cui al comma 29 nonché e della maggiorazione di cui al comma 13 per l’anno di riferimento è effettuato in quattro rate trimestrali, scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre.

(7° capoverso) Per l’anno 2013, il termine di versamento della prima rata è comunque posticipato a luglio, ferma restando la facoltà per il comune di  anticipare o posticipare ulteriormente tale termine.

11 Replies to “PETIZIONE PER MISURE URGENTI SULLA TARES”

  1. marzia27/01/2013 at 19:33

    Come balneari stiamo cercando di capire quanto aumenti la tares sulle attività di grandi dimensioni come gli stabilimenti balneari che avrebbero anche la spiaggia a 0,30 euro al metro. Sul regolamento ci sono novità?

  2. Mario Santi28/01/2013 at 8:54

    le condizioni minime per partire. Per non compromettere il cammino verso la riforma

  3. Carlo Saletta01/02/2013 at 12:25

    Comma 35 …. omissis ….
    Il versamento del tributo, della tariffa di cui al comma 29 nonché della maggiorazione di cui al comma 13 è effettuato, in deroga all’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, secondo le disposizioni di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, nonché, tramite apposito bollettino di conto corrente postale al quale si applicano le disposizioni di cui al citato articolo 17, in quanto compatibili.
    … Omissis ….

    Si sentono voci insistenti, ieri una banca oggi dalle Poste, che i pagamenti tares, a questo punto tutti nessuno escluso (salvo modifiche), andrebbero fatti con F24, che è il senso di tutta quella sbrodolata prima del nonchè (come diceva quello sarebbe bastata una parola), ma, ciò che più preoccupa, che tramite apposito bollettino postale, possa significare un bollettino “ministeriale” (così mi hanno detto e riporto) per cui anche le poste non sanno che dire e che fare.

    Vi risulta qualcosa del genere? In tal caso i soldi dove andrebbero a finire? E’ forse simile all’IMU?

    La questione è seria sia per la parte tariffa sia per la parte tributo, se così fosse non c’è solo il tema della prima rata a luglio, ma anche dove vanno e quando arrivano i soldi?

  4. tommasina michelina25/02/2013 at 17:59

    ma a chi è venuto in mente di inserire il comma 29?
    Il mio comune applica una tariffa che si base per una parte ad una presunta produzione di rifiuti per ciascun componente familiare e una parte in base al n° di svuotamenti di bidoni. ritiene che vi sia una puntuale misurazione dei rifiuti conferiti ed applica l’IVA.
    L’IVA è applicata anche sui serizi di spazzamento.
    Ma è possibile che nessuno capisca che la tares è un tributo e raccolta puntuale o no non può essere assoggettata ad IVA.
    Ma si sa le società gestori sono felici di applicare l’IVA perchè così ottiene il rimborso della differenza tra IVA 10% e IVA 20%.

  5. Gaetano Drosi24/03/2013 at 13:13

    Quello sull’IVA è un discorso che pare sia destinato purtroppo a non essere assimilato dai più, dopo l’enorme confusione creata soprattutto da chi ha innescato la questione della non applicabilità e del conseguente “diritto al rimborso”.
    E’ difficile capire che se l’Iva non si applica questa diventa un costo e quindi finisce comunque nelle bollette?
    Non c’è nessuna vantaggio inoltre per le Aziende che svolgono il servizio perchè l’IVA verso i fornitori la pagano e verso i clienti la recuperano: L’IVA NON E’ UN RICAVO MA UN DARE/AVERE VERSO L’ERARIO.
    D’altra parte se il servizio erogato non è assoggettabile ad IVA, vuol dire che quando vengono determinati i costi da recuperare con la tariffa, se l’azienda ha speso 100 + 21 di iva, chiederà ai contribuenti non 100 senza iva ma 121.
    La richiesta dei rimborsi IVA è quindi una “bufala”, perchè quello che andrebbe rimborsato dovrebbe venir richiesto di nuovo sotto altra forma ai contribuenti per rispettare la copertura dei costi prevista dalla norma. In questo caso, i contribuenti sarebbero svantaggiati perchè l’addizionale provinciale verrebbe applicata su un importo maggiorato di IVA, cosa che in regime di applicazione IVA non si fa.

    Esempio di una bolletta con IVA:
    100 imponibile
    10 10% IVA su imponibile di 100
    5 5% Tributo provinciale su imponibile di 100
    —————————————————
    115 totale fattura

    Esempio di bolletta senza IVA
    Se l’iva non si applica, i costi non sono 100 ma 100 + iva. Quindi se ipotizziamo che l’iva totale del gestore è mediamente del 10% (considerando che i suoi costi alcuni sono con IVA al 10% alcuni con iva al 21% e altri senza IVA (personale)), la nuova bolletta sarebbe così composta:

    110 imponibile
    0 iva
    5,5 5% tributo provinciale sui 110 di imponibile
    ————————————————
    115,5 totale bolletta senza iva da pagare

    quindi 50 centesimi in più su una bolletta da 110 euro.

    Questo per un semplica cittadino.

    Per le aziende il danno è ancora maggiore.
    C’è qualcuno che è ancora disposto a credere che quello del rimborso IVA sia un vantaggio o un diritto?

    1. sergio29/03/2013 at 10:15

      Condivido pienamente. E i costi potrebbero essere anche superiori perchè nel momento in cui la si considera tassa, questa deve transitare in entrata per il bilancio del comune mentre i costi il gestore li fattura sempre al comune. Quindi anche il personale del gestore viene fatturato come un servizio con l’aggiunta dell’iva.
      Ma i media tendono a far passare un messaggio diverso.

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