COMUNICATO DEL GRUPPO TARES SULLA SERVICE TAX

Al Presidente del Consiglio

Ai Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico

Ai presidenti della Camera e del Senato

Ai presidenti delle Commissioni Ambiente e Bilancio di Camera dei deputati e Senato

Ai capigruppo di Camera dei Deputati e Senato

A tutti i Deputati e Senatori

A seguito delle ormai sempre più insistenti dichiarazioni del Governo rilasciate in relazione alla riforma dell’IMU in merito alla ipotizzata creazione di un’unica imposta comunale sui servizi, il Gruppo Tares invita a porre l’attenzione sui seguenti aspetti:

1. La componente del tributo/tariffa prevista dal vigente art.14 del D. L. 201/2011 istitutivo della TARES relativa alla copertura integrale dei costi dei servizi di Igiene Ambientale fornisce alle Amministrazioni comunali un valido strumento di razionalizzazione della spesa, di trasparenza nei costi, di  efficienza del servizio.

2. L’impianto stesso del Piano finanziario (che sta alla base dell’applicazione tariffaria)  dà la possibilità di individuare meccanismi virtuosi di gestione coinvolgendo direttamente i contribuenti nel miglioramento dei servizi ed evidenziando in bolletta i benefici. Tutto ciò è riscontrabile in tutte quelle realtà dove in questi anni è stata applicata con successo la Tariffa di Igiene Ambientale TIA (sia presuntiva che puntuale: sono oltre 1300 comuni che la applicano di cui il 25% con tariffa puntuale – Fonte ISPRA 2011)) che in molti casi ha portato addirittura a una riduzione delle tariffe rispetto a quelle della TARSU. Non a caso, tutti comuni che fino al 2012 hanno applicato la TIA, possono fregiarsi di una Tares che non comporterà nessun aumento (a meno della componente servizi indivisibili) rispetto all’anno scorso, rispettando comunque la copertura del 100% dei costi.

3. La forma più equa, razionale e più in linea con le norme comunitarie (chi più inquina più paga), è proprio quella di una tariffa commisurata ai rifiuti prodotti e  al servizio reso.

Serve uno strumento di trasparenza ed equità economica in grado di guidare l’evoluzione del settore verso l’efficienza ambientale, non l’appiattimento dei pagamenti in una generica e indistinta tassazione su casa e servizi che non incentiva i comportamenti virtuosi degli utenti  né l’efficienza del sistema industriale.

Invitiamo a una maggiore attenzione e a una maggiore sensibilità su questo tema chiedendo che non vengano diffuse ipotesi di nuovi tributi/imposte che non contemplino, ai fini della componente di copertura dei costi di igiene ambientale, modalità di commisurazione connesse all’effettivo servizio reso,  se prima non siano state valutate attentamente le conseguenze che esse potrebbero provocare sia dal punto di vista economico che di quello dell’educazione e della buona pratica ambientale.

Riteniamo che Governo e Parlamento debbano capire che la tariffa rifiuti non può essere vista come un’ulteriore tassa patrimoniale, se non si vuole pregiudicare quanto di efficiente Aziende e Comuni virtuosi hanno fatto in questi anni e minare alla fondamenta la cultura ambientale e i comportamenti virtuosi ormai largamente diffusi nel nostro paese.

Chiediamo, inoltre, che il Governo tenga conto di quanto approvato in Senato nella seduta del 17 Luglio  i cui punti fondamentali si possono così riassumere:

 1. prevenzione e riduzione dei rifiuti

2. utilizzo di sistemi di rilevazione puntuale per una tariffa commisurata al servizio reso e alla quantità di rifiuti prodotti

3. revisione della norma

4. eliminazione dalla Tares della componente maggiorazione per i servizi indivisibili

 

Ing. Gaetano Drosi – Coordinatore Gruppo Tares

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